Il Fronte Occidentale
19 gennaio
Prima incursione aerea tedesca sui cieli della Gran Bretagna: morirono 4 civili.
24 gennaio
Vittoria tattica della marina britannica su quella tedesca presso le coste dell’Olanda.
22 aprile
I tedeschi usarono i gas asfissianti a Ypres, nel Belgio: in pochi minuti caddero oltre 5.000 soldati dell’Intesa.
9 maggio – 24 giugno
Seconda battaglia dell’Artois, irrilevante sotto il piano tattico e strategico ma che provocò circa 111.000 morti da parte franco-britannica contro 75.000 caduti tedeschi.
15 settembre – 4 novembre
Terza battaglia dell’Artois, costata all’Intesa ben 111.000 uomini.
25 settembre – 19 ottobre
Offensiva inglese a Loosen-Gohelle, nel nord della Francia (i britannici persero oltre 60.000 uomini, i tedeschi circa 25.000) priva di esiti tattici.
Divenne l’emblema della sproporzione tra i costi di
vite umane e gli infimi risultati conseguiti sul campo.
25 settembre – 6 novembre
Battaglia della Champagne, inefficace offensiva francese che costò ben 145.000 tra caduti, feriti e dispersi, il doppio delle perdite di parte tedesca.
Il Fronte Russo
31 gennaio – 5 febbraio
Nei pressi di Bolimów (oggi in Polonia) i tedeschi sperimentarono l’uso di gas lacrimogeni contro i russi, vanificato dalle condizioni atmosferiche; sul campo caddero 40.000 uomini delle truppe zariste e 20.000 germanici, concludendosi in vantaggio strategico tedesco.
7 – 22 febbraio
La seconda battaglia dei laghi Masuri, nella Prussia Orientale (oggi Polonia) vide il tentativo tedesco, parzialmente riuscito, di penetrare in territorio russo. Le perdite zariste furono ingentissime (56.000 morti e 100.000 prigionieri).
22 marzo
Dopo 133 giorni di assedio, stremata dalla fame, si arrese ai russi la città fortificata austriaca di Przemys´l, in Galizia (oggi Polonia); le truppe zariste fecero prigionieri circa 120.000 uomini, tra i quali molti provenienti dal nostro Friuli.
1 maggio – 18 settembre
Offensiva di Gorlice–Tarnów, nell’odierna Polonia, grazie alla quale l’esercito tedesco costrinse i russi a retrocedere sulle posizioni prebelliche (fu denominata “la grande ritirata”), lasciando sul campo 240.000 uomini.
La Polonia cadde in mano austro-germanica.
Il Fronte Balcanico
18 marzo
Sullo stretto dei Dardanelli le forze navali britanniche e francesi subirono una pesante sconfitta per mano turca.
4 giugno
in un solo giorno di combattimento si consumò
la terza battaglia di Krithia, nella penisola di
Gallipoli (Turchia) sullo stretto dei Dardanelli; la
vittoria turca ebbe un impressionante costo umano
da parte franco-britannica (6.500 soldati) ed ottomana
(10.000 uomini).
28 giugno – 5 luglio
Nella fossa di Gully, vicino a Gallipoli, truppe inglesi ed indiane inflissero pesanti perdite all’esercito ottomano (circa 14.000 morti).
6 – 21 agosto
Battaglia di Sari Bair, nella penisola di Gallipoli, vinta dai turchi – che lasciarono sul campo 20.000 morti – guidati da Mustafà Kemal, il futuro padre della Turchia moderna.
14 ottobre
la Bulgaria entrò nel conflitto a fianco di Austria-Ungheria, Germania ed Impero ottomano. La Serbia era quasi del tutto circondata da potenze nemiche.
10 novembre – 4 dicembre
Dopo l’offensiva del Kosovo, le forze degli imperi centrali sconfissero le armate serbe, causando perdite ingentissime (oltre 30.000 uomini) e la capitolazione del regno di Serbia.
28 – 29 dicembre
Battaglia sul mare al largo di Durazzo (Albania) tra mezzi navali austriaci e francobritannico-italiani, segnando una vittoria strategica dell’intesa (l’ultima dell’anno 1915).
La Guerra Fuori dall’Europa
7 maggio
Il naufragio del transatlantico inglese “Lusitania”, affondato da un sottomarino tedesco, provocò la morte di 1201 passeggeri, tra cui anche cittadini statunitensi.
10 – 26 luglio
Vittoria russa di Manzikert (oggi in Turchia) sulle truppe ottomane, le quali lasciarono 6.000 prigionieri in mano nemica.
10 agosto
Dichiarazione di guerra del Giappone contro la Germania.
22 – 25 novembre
Battaglia di Ctesifonte, in Mesopotamia (l’odierno Iraq). L’offensiva britannica (11.000 uomini) s’infranse sulla difesa ottomana, lasciando ingenti perdite fra entrambi gli schieramenti avversari.